Tasse e imposte
Ferma restando l’esenzione da imposte dei corrispettivi percepiti in forza del contratto di specializzazione, è opportuno rammentare quanto segue. Il medico è soggetto ad IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche) e ad addizionali regionali e comunali. L’ IRPEF è l’imposta che grava sul reddito complessivo dichiarato dal medico, reddito che può derivare, oltre che dalla professione di medico, anche da rendite per la proprietà di immobili o terreni, utili e dividendi per la partecipazione in società, redditi diversi, etc.
Un medico non dotato di partita Iva, può ritenersi a carico di un familiare se possiede un reddito non superiore ad 2.840,51 euro lordi.
Oltre tale limite, si è “non fiscalmente a carico” e si può essere tenuti alla presentazione della dichiarazione, a seconda della tipologia di reddito conseguito. In linea di massima si può affermare che, un medico che consegue un reddito da lavoro dipendente pari o inferiore ad € 4.800,00 euro lordi, non è tenuto a versare imposte in quanto usufruisce di una detrazione (da ragguagliare all’anno) massima di € 1.104,00 euro che, di fatto, annulla l’imposta massima dovuta (23% di 4.800,00 euro).